Neoboletus erythropus var. junquilleus
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Neoboletus erythropus var. junquilleus
Neoboletus erythropus var. junquilleus
Trovato una sola volta in bosco di leccio e macchia mediterranea, con sporadici frassini (ornielli) e rari pini domestici
La domanda che pongo è: visto il continuo cambiamento dei nomi dei funghi, è sempre valido questo nome?
Non sono molto aggiornato, ma ho letto che i cinesi l'hanno chiamato anche Sutorius junquilleus e in Wikipedia si parla di Neoboletus pseudosulphureus.
Trovato una sola volta in bosco di leccio e macchia mediterranea, con sporadici frassini (ornielli) e rari pini domestici
La domanda che pongo è: visto il continuo cambiamento dei nomi dei funghi, è sempre valido questo nome?
Non sono molto aggiornato, ma ho letto che i cinesi l'hanno chiamato anche Sutorius junquilleus e in Wikipedia si parla di Neoboletus pseudosulphureus.
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Re: Neoboletus erythropus var. junquilleus
Sei entrato in un campo minato e non ti hanno dato la mappa per uscirne. Ma ti confesso che anch'io salterei in aria.
Mycobank riporta "Neoboletus junquilleus (Quél.) Gelardi, Simonini & Vizzini, Index Fungorum 192: 1 (2014)" come nome prioritario, ma non credo sia corretto visto che oramai la dottrina considera junquilleus come semplice forma xanthoide (senza valore tassonomico) di Boletus erythropus.
Index Fungorum pone "Neoboletus erythropus (Pers.) C. Hahn, Mycol. bavarica 16: 132 (2015)" come "current name" e probabilmente è questa, non dico la forma corretta, ma quella più probabile. Purtroppo non ho l'articolo in questione per farmi un'idea.
Ma qui c'è da considerare le varie scuole di pensiero che non si sono ancora messe d'accordo su come chiamare il vecchio Boletus erythropus, se Neoboletus erythropus o N. luridiformis o addirittura N. praestigiator.
Sul libro Funghi in Toscana, edito dall'AGMT, il cui direttore è sempre aggiornato in nomenclatura, viene riportato come N. luridiformis.
Sutorius credo che non l'usi più neanche il suo creatore.
Wikipedia la lascerei proprio perdere.
Io lo chiamerei N. erythropus f. junquilleus, almeno nel mio personale archivio e finché qualcuno si deciderà a chiedere un nomina conservanda.
Mycobank riporta "Neoboletus junquilleus (Quél.) Gelardi, Simonini & Vizzini, Index Fungorum 192: 1 (2014)" come nome prioritario, ma non credo sia corretto visto che oramai la dottrina considera junquilleus come semplice forma xanthoide (senza valore tassonomico) di Boletus erythropus.
Index Fungorum pone "Neoboletus erythropus (Pers.) C. Hahn, Mycol. bavarica 16: 132 (2015)" come "current name" e probabilmente è questa, non dico la forma corretta, ma quella più probabile. Purtroppo non ho l'articolo in questione per farmi un'idea.
Ma qui c'è da considerare le varie scuole di pensiero che non si sono ancora messe d'accordo su come chiamare il vecchio Boletus erythropus, se Neoboletus erythropus o N. luridiformis o addirittura N. praestigiator.
Sul libro Funghi in Toscana, edito dall'AGMT, il cui direttore è sempre aggiornato in nomenclatura, viene riportato come N. luridiformis.
Sutorius credo che non l'usi più neanche il suo creatore.
Wikipedia la lascerei proprio perdere.
Io lo chiamerei N. erythropus f. junquilleus, almeno nel mio personale archivio e finché qualcuno si deciderà a chiedere un nomina conservanda.
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Re: Neoboletus erythropus var. junquilleus
A proposito: bel ritrovamento!
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Re: Neoboletus erythropus var. junquilleus
Interessante ritrovamento ma spossanti le ormai comuni diatribe sul nome che si incontrano per diverse specie. La micologia è scienza recente, mooolto perfettibile ed indagabile. Non mi cruccio
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Re: Neoboletus erythropus var. junquilleus
Il Boletus erythropus è un fungo comune, consumato in cucina e noto ormai ovunque cresca e non ci sono pareri discordi sulla sua identificazione. Ha dei caratteri morfologici ben precisi e conosciuti.Raffaella13 ha scritto: ↑20 ago 2023, 01:27Interessante ritrovamento ma spossanti le ormai comuni diatribe sul nome che si incontrano per diverse specie. La micologia è scienza recente, mooolto perfettibile ed indagabile. Non mi cruccio
E visto che esiste l'istituto del nomen/nomina conservandum/conservanda a norma di Codice di Nomenclatura, basterebbe che le varie fazioni favorevoli a erythropus o a luridiformis si decidessero ad istituire un neotypus e richiedere all'apposita commissione la conservazione del nome. Basterebbe solo un po' di buona volontà.
L'unico che c'ha provato è stato il mio compaesano Valerio Bertolini, ma non ha trovato il numero necessario di richiedenti per il nomen conservandum.
Qui il suo complicato articolo in merito.
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Re: Neoboletus erythropus var. junquilleus
Ringrazio Massimo e tutti gli altri per l'attenzione.
Quindi, da(N. erythropus var.junquilleus), Massimo passerebbe a N. erythropus f. junquilleus, cioè da varietà a forma. OK, mi va bene e credo sia più che corretto. Grazie.
Quindi, da(N. erythropus var.junquilleus), Massimo passerebbe a N. erythropus f. junquilleus, cioè da varietà a forma. OK, mi va bene e credo sia più che corretto. Grazie.
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Re: Neoboletus erythropus var. junquilleus
Ormai è appurato che il rango di varietà è troppo elevato per una forma xanthoide, che non ha riscontri di studi molecolari e che probabilmente è soltanto una variazione edafica o chissà che altro. E ad ogni modo bisogna pur far presente che certe forme esistono, non si possono chiamare tutte come la forma tipo. In qualche modo vanno chiamate. Il giorno che verrà trovato un Boletus aereus tutto rosso, che si fa? Si fa finta di niente? A me invece pare corretto che venga segnalato che esiste anche questa forma e tanto più una forma è rara, tanto più ha diritto di avere un nome tutto suo.Franco Meiattini ha scritto: ↑20 ago 2023, 10:06Ringrazio Massimo e tutti gli altri per l'attenzione.
Quindi, da(N. erythropus var.junquilleus), Massimo passerebbe a N. erythropus f. junquilleus, cioè da varietà a forma. OK, mi va bene e credo sia più che corretto. Grazie.
Ma è solo un mio parere.
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Re: Neoboletus erythropus var. junquilleus
Sono molto d'accordo con Massimo. Altri esempi di forme che, per me, hanno diritto di esistere: Suillellus luridus (Schaeff.) Murrill fo. primulicolor e anche Boletus edulis f. albus (Pers.) J.A. Muñoz.
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Re: Neoboletus erythropus var. junquilleus
Un commento recente Simonini su Facebook sulla questione “nomen conservandum”, il problema è che erythropus ha un typus che andrebbe cambiato.Queletia mirabilis ha scritto: ↑20 ago 2023, 07:27Il Boletus erythropus è un fungo comune, consumato in cucina e noto ormai ovunque cresca e non ci sono pareri discordi sulla sua identificazione. Ha dei caratteri morfologici ben precisi e conosciuti.Raffaella13 ha scritto: ↑20 ago 2023, 01:27Interessante ritrovamento ma spossanti le ormai comuni diatribe sul nome che si incontrano per diverse specie. La micologia è scienza recente, mooolto perfettibile ed indagabile. Non mi cruccio
E visto che esiste l'istituto del nomen/nomina conservandum/conservanda a norma di Codice di Nomenclatura, basterebbe che le varie fazioni favorevoli a erythropus o a luridiformis si decidessero ad istituire un neotypus e richiedere all'apposita commissione la conservazione del nome. Basterebbe solo un po' di buona volontà.
L'unico che c'ha provato è stato il mio compaesano Valerio Bertolini, ma non ha trovato il numero necessario di richiedenti per il nomen conservandum.
Qui il suo complicato articolo in merito.
BERTOLINI 2019_Boletus erythropus_RdM 62(1).pdf
è esattamente ciò che ho scritto, Art. 13. Bisogna tenere presente, nel caso in questione, che il Boletus erythropus ha un typus; pertanto occorre cambiare il typus della specie, con un altro confacente al suo uso comune. Sono appunto i casi che il CN scoraggia nell'Art. 13, perché contraddicono i princìpi del CN. Nella situazione attuale, in attesa di una eventuale richiesta di conservazione del nome erythropus vs. praestigiator, il CN raccomanda in due circostanze (esempio dell'Art. 57.1 e Art. 13) di non usare il nome erythropus. Che io sappia, al momento, nessuno dei più accesi sostenitori del nome erythropus, ha intrapreso la strada della richiesta di conservazione con un typus conservandum.