Sì (la differenza viene ben descritto da E. Borghi qui), però risultano comunque "due funghi di egual pregio, molto difficili da distinguere macroscopicamente", per cui...mefi ha scritto: ↑05 giu 2021, 14:30In realtà Pholiota nameko è un’altra specieprogosk ha scritto: ↑05 giu 2021, 11:53È un fungo che si è guadagnato anche gli onori della cronaca, perché il commercio internazionale (acquistandone dalla dittatura militare in Myanmar, che ne ospita coltivazioni massicce) provava (e prova ancora) a spacciarlo in versione conservata come “famigliola/chiodini”, fino ad alcuni sequestri nel 2017; ora lo si trova col nome semplificato/sanitizzato/nipponificato “nameko”…
Kuehneromyces mutabilis
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Re: Kuehneromyces mutabilis
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Re: Kuehneromyces mutabilis
risultano comunque "due funghi di egual pregio, molto difficili da distinguere macroscopicamente"
Non voglio entrare in polemica con l'autore del libro ma definire "di ugual pregio" Pholiota nameko e Kuehneromyces mutabilis vuol dire avere le papille gustative che non distinguono l'aceto da un buon cognac.
Pholiota nameko l'avrete vista un po' tutti. E' quel funghettino tutto marrone immancabile in quegli orribili (per me) misti sott'olio, insieme a Volvariella volvacea, spacciati per leccornie. Sapore zero se non quello dell'olio, spesso di non eccelsa qualità.
Poi può darsi che non siano facili da distinguere, e qui credo che intendesse quando entrambe le specie sono state messe sott'olio.
In natura non credo possano confondersi, non fosse solo perché P. nameko non è presente nella flora italiana.
Non voglio entrare in polemica con l'autore del libro ma definire "di ugual pregio" Pholiota nameko e Kuehneromyces mutabilis vuol dire avere le papille gustative che non distinguono l'aceto da un buon cognac.
Pholiota nameko l'avrete vista un po' tutti. E' quel funghettino tutto marrone immancabile in quegli orribili (per me) misti sott'olio, insieme a Volvariella volvacea, spacciati per leccornie. Sapore zero se non quello dell'olio, spesso di non eccelsa qualità.
Poi può darsi che non siano facili da distinguere, e qui credo che intendesse quando entrambe le specie sono state messe sott'olio.
In natura non credo possano confondersi, non fosse solo perché P. nameko non è presente nella flora italiana.
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Re: Kuehneromyces mutabilis
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Re: Kuehneromyces mutabilis
Premetto che non so se sia questo il caso in questione ma non è automatico che il taxon più vecchio diventi quello prioritario, soprattutto nel caso di nomi ampiamente e universalmente usati che possono assumere lo status di nomina conservanda. La cosa viene discussa generalmente nei Congressi per l’aggiornamento del Codice Internazionale di Nomenclatura.progosk ha scritto: ↑07 giu 2021, 09:28leggo che poi sarebbe più corretto "P. microspora" (però IF nn concorda ancora...)
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Re: Kuehneromyces mutabilis
In ogni caso l'articolo è del 2008 e sono passati già diversi anni.mefi ha scritto: ↑07 giu 2021, 09:38Premetto che non so se sia questo il caso in questione ma non è automatico che il taxon più vecchio diventi quello prioritario, soprattutto nel caso di nomi ampiamente e universalmente usati che possono assumere lo status di nomina conservanda. La cosa viene discussa generalmente nei Congressi per l’aggiornamento del Codice Internazionale di Nomenclatura.progosk ha scritto: ↑07 giu 2021, 09:28leggo che poi sarebbe più corretto "P. microspora" (però IF nn concorda ancora...)
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Re: Kuehneromyces mutabilis
A giudicare dalla felicità di questo esperto raccoglitore a trovarne, sospenderei dei giudizi assoluti (che certo, possono valere su funghi di coltivazione e poi industrialmente conservati, ma a quel punto ogni specie viene piuttosto mitigata/mortificata...)Queletia mirabilis ha scritto: ↑06 giu 2021, 12:00risultano comunque "due funghi di egual pregio, molto difficili da distinguere macroscopicamente"
definire "di ugual pregio" Pholiota nameko e Kuehneromyces mutabilis vuol dire avere le papille gustative che non distinguono l'aceto da un buon cognac.
(Consiglio la visione dell'intera passeggiata, insieme al conduttore, un giovane americano inesperto ma entusiasta (al punto di essersi beccato in precedenza un'intossicazione da O. japonicus, il bioluminescente "tsukiyotake"); incontrano varie specie, tra cui A. mellea ("naratake"/"buri"), L. sulphureus ("masutake"), la locale versione di chiodino tossico Galerina fasciculata (simpaticamente chiamato "koreratake", cioè fungo che ti procura gli stessi sintomi del colera), fischianti L. perlatum ("hokoritake"), Ramaria sp. ("houkitake"), e qualche piccola "murasaki shimeji", che dovrebbero essere dei L. nuda. Curioso notare anche altri differenti abitudini di ricerca/raccolta locale.)
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Re: Kuehneromyces mutabilis
Beh, sui gusti non si discute, però le nameko che vendono nei sott'oli sono assolutamente insapori... quelle selvatiche ovviamente non lo so.