I FUNGHI CHE POSSIAMO TROVARE IN GENNAIO

[Gizeta]

Nello stesso habitat, ma anche in montagna sotto faggio, cresce Hygrophorus personii una specie caratterizzata da cappello e gambo ricoperti da uno spesso strato di glutine dove su quest’ultimo disegna pseudo cercini brunastri.
Molto simile, di taglia più minuta è Hygrophorus olivaceoalbus che cresce però sotto abete.
La reazione verde del cappello all’ammoniaca, toglie ogni possibile confuzione.

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Le temperature miti prolungano anche la crescita dei “Tricholoma grigi” come Tricholoma gausapatum, caratterizzato da un cappello ricoperto da fibrille spesse, irregolari ed arruffate di color bruno-nerastro.
Alcuni micologi come Christensen e Heilmann nell’opera <The genus Tricholoma>, da recenti indagini molecolari, considerano T. gausapatum e T. myomyces dei sinonimi di T. terreum.

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…e sotto pino, qui da me finora solo sotto P. halepensis, da qualche anno in gennaio è facile incontrare Tricholoma psammopus.
Cappello con cuticula asciutta, prima vellutata e poi squamulosa, di color fulvo.
Lamelle bianco-ocracee macchiate di ruggine a maturità.
Gambo decorato da granulazioni concolori al cappello.

[Gizeta]

Sotto pino continua la crescita di Hydnum albidum che si presenta con carpofori biancastri, irregolari, fragilissimi, quasi interamente interrati e disposti in file o cerchi.
Sempre dalle indagini molecolari, alcuni micologi hanno verificato che H. albidum è specie solo americana e quello che troviamo in Europa è diverso ed è stato classificato come Hydnum reginae, e così deve essere chiamato.

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Sotto latifoglia, in boschetti a quercia e carpino, in gennaio si possono trovare ancora carpofori di Hydnum umbilicatum, una specie non comune caratterizzata dal centro del cappello ombelicato.
Spesso è confuso con Hydnum rufescens.

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Sui rami di quercia è possibile trovare Radulomyces molaris, che si presenta interamente resupinata con basidiomi che anche abbastanza estesi. La superficie esposta è formata da aculei grossolani, schiacciati ed irregolari di color crema-brunastri.

[Gizeta]

Sicuramente a causa delle mutate condizioni climatiche, anche al nord si sta diffondendo Battarrea phalloides, una specie che predilige i terreni asciutti dei boschi misti di pini, cipressi e lecci.
Questo strano gasteromicete all’inizio si presenta avvolto da un velo generale gelatinoso che poi si secca e che si lacera formando una volva membranosa alla base del gambo e un residuo che ricopre interamente il cappello sulla cui superficie si trova la parte fertile che produrrà le spore. Particolare è anche il lungo gambo legnoso interamente ricoperto da grossolane scaglie spinose.

[Gizeta]

Battarrea phalloides
Al microscopio si vedono assieme alle spore di forma globosa con superficie decorata da bassi aculei, delle formazioni a spirale chiamate elateridi che hanno la funzione di agevolare la dispersione delle spore.

e ancora auguri, Giuseppe

[mefi]

e tanti auguri di buon anno

[Queletia mirabilis]

Grazie Giuseppe e auguri.