Isola di Capraia, Arcipelago Toscano
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Re: Isola di Capraia, Arcipelago Toscano
Buongiorno e buon primo maggio. Grazie per queste belle foto.
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Re: Isola di Capraia, Arcipelago Toscano
Ho fatto nuovamente qualche giorno di vacanza su questa isola. Oltre che vedere la mia nipotina e i suoi genitori, l'intenzione era quella di andare in avanscoperta per qualche escursione a funghi il prossimo autunno, magari per censire le specie che vi nascono.
A parte un paio di lavori ottocenteschi di natura botanica, dove i funghi sono relegati in piccole appendici a margine, l'unico studio mirato risale al 1987 ed è pubblicato sui Quaderni del Museo di Storia Naturale di Livorno. Gli autori censirono un buon numero di specie in ripetuti viaggi nel periodo 1978-1984.
Mi ero sempre chiesto dove si nascondessero i funghi, visto il tipo di vegetazione presente sull'isola. La stragrande maggioranza del terreno, fortemente roccioso, è costituito da gariga a Cistus monspeliensis e da steppa ad Asphodelus microcarpon. Radi e poco numerosi pini marittimi e pini domestici si notano qua e là. E' quindi intuibile la difficoltà nel mantenere per diversi giorni una umidità sufficiente per farli nascere e svilupparsi.
A parte un paio di lavori ottocenteschi di natura botanica, dove i funghi sono relegati in piccole appendici a margine, l'unico studio mirato risale al 1987 ed è pubblicato sui Quaderni del Museo di Storia Naturale di Livorno. Gli autori censirono un buon numero di specie in ripetuti viaggi nel periodo 1978-1984.
Mi ero sempre chiesto dove si nascondessero i funghi, visto il tipo di vegetazione presente sull'isola. La stragrande maggioranza del terreno, fortemente roccioso, è costituito da gariga a Cistus monspeliensis e da steppa ad Asphodelus microcarpon. Radi e poco numerosi pini marittimi e pini domestici si notano qua e là. E' quindi intuibile la difficoltà nel mantenere per diversi giorni una umidità sufficiente per farli nascere e svilupparsi.
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Re: Isola di Capraia, Arcipelago Toscano
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Re: Isola di Capraia, Arcipelago Toscano
Ho girato un po' per i sentieri principali, che ad un certo punto finiscono e diventano mulattiere, dove camminare diventa veramente difficile per la presenza di pietre di varie grandezze.
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Re: Isola di Capraia, Arcipelago Toscano
Poi un amico di famiglia che abita sull'isola, si è offerto di farmi da Cicerone e mi ha spiegato che fare funghi da quelle parti è sacrificio. E' chiaro che per funghi si intende soprattutto porcini e galletti (sembra che l'Amanita caesarea non ci sia, infatti non è neanche nell'elenco del censimento fungino del 1987). Mi ha portato sul punto più alto dell'isola (Monte Castello, circa 450 m slm) e mi ha fatto vedere il lato verso ovest che guarda la Corsica. Per chi non lo sapesse l'abitato dell'Isola di Capraia è rivolto ad est, verso la costa livornese e fra i due versanti vi è una zona collinare veramente tosta da superare. Da quella parte, mi spiegava, il leccio è più abbondante (forse perché riparato dai venti di tramontana/grecale) con piccoli boschi posti in basso verso il mare. In particolare c'è una zona con corbezzoli vecchissimi, alti qualche metro, dove sembra che ci sia il paradiso del Boletus aereus.
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Re: Isola di Capraia, Arcipelago Toscano
Come ci si arriva nelle zone "buone"? Occorre una bella, potente e ben ammortizzata jeep, di quelle vere, con la quale si va avanti finché i sentieri principali lo permettono e poi... gambe in spalla. Ci si infila nelle mulattiere, si varca il crinale e poi si scende dall'altra parte, spesso anche attraverso il bosco, orientandosi alla meglio.
Detto così può sembrare semplice. Ma io ho fatto più di un'ora di camminata solo per arrivare al crinale, su un sentiero sul quale avrei voluto vederci un mulo e arrivati in cima si è ancora ben lontani dalla meta. Considerate poi il girare per funghi su un versante scosceso (il lato ovest è più ripido di quello est), il risalire e il riscendere fino all'auto, beh... bisogna avere un bel fiato e delle belle gambe. Inoltre, personalmente, non ci andrei mai senza una guida locale. Il rischio di dormire in bosco è concreto.
E' chiaro che è una vita che non fanno in molti, ma se vuoi riempire il cestino non hai scampo. Sono zone frequentate dai cacciatori di mufloni, che magari aggiungono anche qualche fungo nel carniere.
Un'alternativa è aggirare l'isola con una barca. C'è chi lo fa.
Detto così può sembrare semplice. Ma io ho fatto più di un'ora di camminata solo per arrivare al crinale, su un sentiero sul quale avrei voluto vederci un mulo e arrivati in cima si è ancora ben lontani dalla meta. Considerate poi il girare per funghi su un versante scosceso (il lato ovest è più ripido di quello est), il risalire e il riscendere fino all'auto, beh... bisogna avere un bel fiato e delle belle gambe. Inoltre, personalmente, non ci andrei mai senza una guida locale. Il rischio di dormire in bosco è concreto.
E' chiaro che è una vita che non fanno in molti, ma se vuoi riempire il cestino non hai scampo. Sono zone frequentate dai cacciatori di mufloni, che magari aggiungono anche qualche fungo nel carniere.
Un'alternativa è aggirare l'isola con una barca. C'è chi lo fa.
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Re: Isola di Capraia, Arcipelago Toscano
Caro Massimo condivido i tuoi entusiasmi. Io frequentavo, fin dal 1960, l'Isola d'Elba e so quanto bella sia la natura delle nostre isole. All'Elba ho anche trovato tanti funghi... bei tempi!
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Re: Isola di Capraia, Arcipelago Toscano
Da ammirare gli autori del censimento, che sicuramente si saranno fatti aiutare da gente volenterosa del posto.
Mi è stato anche detto che negli anni '70 due persone morirono per ingestione di Amanita phalloides. L'allora sindaco chiese perciò all'autorità del Parco dell'Arcipelago Toscano un aiuto per diffondere sull'isola un minimo di conoscenza micologica, in modo che un simile evento non si dovesse più ripetere. L'autorità del Parco si appoggiò al Museo di Storia Naturale di Livorno che organizzò un paio di serate a tema e poi, probabilmente, dette il via al censimento, culminato con due mostre micologiche tenutesi nell'autunno del 1983 e del 1984.
Mi è stato anche detto che negli anni '70 due persone morirono per ingestione di Amanita phalloides. L'allora sindaco chiese perciò all'autorità del Parco dell'Arcipelago Toscano un aiuto per diffondere sull'isola un minimo di conoscenza micologica, in modo che un simile evento non si dovesse più ripetere. L'autorità del Parco si appoggiò al Museo di Storia Naturale di Livorno che organizzò un paio di serate a tema e poi, probabilmente, dette il via al censimento, culminato con due mostre micologiche tenutesi nell'autunno del 1983 e del 1984.
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Re: Isola di Capraia, Arcipelago Toscano
Qualche vista dell'Arcipelago Toscano dall'alto del Monte Castello.
Sullo sfondo l'isola d'Elba.
Montecristo
L'Isola d'Elba con, a destra, Montecristo. Ancora più a destra si riuscivano a vedere gli scogli di Pianosa, ma la foto non è riuscita a catturarli.
Sullo sfondo l'isola d'Elba.
Montecristo
L'Isola d'Elba con, a destra, Montecristo. Ancora più a destra si riuscivano a vedere gli scogli di Pianosa, ma la foto non è riuscita a catturarli.
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Re: Isola di Capraia, Arcipelago Toscano
Questo è il vigneto dell'Azienda La Mursa ("mursa" è come chiamano il cisto i vecchi capraiesi doc). Terrazzamenti con muretti a secco che consentono, faticosamente, di strappare un po' di terreno da coltivare al monte.
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